Le donne descrivono meglio il sesso nei racconti erotici

Solitamente, quando si parla di letteratura erotica e di racconti di sesso reale si può notare come gli scrittori siano per lo più uomini, anche se in realtà negli ultimi tempi sembra che stia prendendo piede l’idea che anche le donne sono in grado di poter scrivere un buon racconto a luci rosse. Ad ogni modo, sulla rivista americana “Mel Magazine” è apparso un pezzo della giornalista Miles Klee in cui ha parlando di racconti erotici reali scritti in maniera pessima dagli uomini e delle eclatanti differenze che si possono vedere tra due libri scritti da sessi diversi.

Nell’articolo la donna esprime il suo parere circa la scrittura di questa tipologia di romanzi ed esalta le scrittrici donne, dicendo che queste sono decisamente più indicate per questo genere di business, tant’è vero che riescono a guadagnare milioni di dollari, molti di più di quelli che incassano i maschi. Effettivamente, se si guarda nel dettaglio quali libri hanno incassato di più, si nota che quelli scritti da una penna femminile riscuotono maggiore successo e, di conseguenza, anche guadagno più elevato. I libri scritti dalle donne, inoltre, sono letti pure dal pubblico femminile, a differenza di quelli che invece sono fatti dagli uomini.

Sulla rivista Mel Magazine, peraltro, si legge che il pubblico maschile non è neppure in grado di descrivere correttamente una scena di sesso: in particolare, la giornalista (in maniera spiritosa) dice che sembra quasi “un’impresa pari al lancio di un razzo di cartone su Urano”. Pensate che esiste addirittura il “Bad Sex Awards” dove molti scrittori del genere maschile non vengono risparmiati e tra questi vi è anche lo scrittore giapponese Haruki Murakami che si è giudicato il premio per la peggiore descrizione letteraria della scena di sesso lo scorso anno.

Sull’articolo di Miles Klee, inoltre, vengono individuate delle ipotesi che portano gli uomini a descrivere in maniera quasi disgustosa le scene del sesso. La prima è che desiderano mettere in evidenza l’orgasmo maschile. In particolare, la giornalista cita a titolo d’esempio il libro “In un milione di piccoli pezzi” di James Frey in cui il protagonista maschile esorta la donna diverse volte con la parola “Vieni”. L’autrice americana sottolinea come l’utilizzo di questa parola sia molto spesso spropositata, giacché quando la si usa parecchio, in realtà la donna non raggiungerà l’orgasmo.

La seconda causa individuata dalla giornalista americana del Mel Magazine, secondo cui la letteratura erotica degli uomini non suscita interesse, è connessa alla convinzione di conoscere alla perfezione la sessualità femminile. Miles Klee fa notare che una donna è senz’altro più “competente” per quanto riguarda la descrizione del piacere femminile, rispetto a quello che può scrivere un uomo sull’orgasmo o sul piacere femminile provato in quei momenti. Proseguendo nella lettura, si evince pure che gli uomini non dovrebbero abusare di troppi dettagli, poiché finiscono con il proporre elaborati esagerati.

Infine, l’altro problema evidenziato (forse il più importante) riguarda le fantasie erotiche maschili che, a volte (purtroppo), sembrano quasi voler strizzare l’occhio allo stupro. I personaggi femminili di alcuni racconti erotici, difatti, sono maltrattati e, proprio per questo, la giornalista si chiede se ci sia qualcosa che non funziona nella testa di chi ha prodotto il libro.

Secondo la giornalista d’oltreoceano Miles Klee uno scrittore uomo deve essere in grado di proporre del sesso nel proprio libro che sia in grado di soddisfare anche il pubblico femminile e lo stesso il personaggio maschile deve essere un buon amante, altrimenti si finisce per parlare della donna come se fosse un semplice oggetto di cui oramai si conoscono tutti i meccanismi per “farlo funzionare” come si desidera. E voi apprezzate di più i racconti erotici veri scritti da uomini o dalle donne?

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