Quante donne leggono racconti erotici sul web?

Per troppi anni – complice anche la struttura della nostra società – si è creduto che la fruizione di contenuti erotici fosse esclusivamente appannaggio del sesso forte: l’uomo virile, il latin lover infallibile e sempre pronto a recepire gli stimoli sessuali in ogni dove, hanno fatto ritenere a torto che tutte le rappresentazioni del sesso interessassero esclusivamente agli uomini, mettendo in ombra invece quelli che sono i comportamenti femminili al riguardo.

A consolidare quell’idea errata, poi, c’è stata per tanti anni la produzione di contenuti porno incentrati esclusivamente sul punto di vista maschile, confezionando video, foto, giornali e quant’altro in una logica prettamente tipica degli uomini, aspetto questo che ha indubbiamente impedito alle donne di affermare la produzione e diffusione di materiale erotico rivolto invece ai gusti femminili in quantità paragonabile.

L’emancipazione degli ultimi decenni, però, ha permesso a questo proposito di invertire la rotta, con il risultato che sempre più frequentemente si trovano racconti erotici per donne scritti a loro volta da rappresentanti del gentil sesso, che in questo senso hanno un’idea ben precisa di quanto si possa ritenere veramente stimolante (o meno), motivo per il quale quindi le stesse possono fruire maggiormente di questi materiali.

La maggior libertà nell’esternare le proprie preferenze in ambito sessuale, con la progressiva scomparsa di dettami moralistici ormai superati dai tempi, si traduce di conseguenza anche nella scrittura – e ovviamente lettura – di storie erotiche per donne connotate ad esempio dalla tematica saffica, oppure, da altri desideri erotici tipici femminili, come una importante componente di trasgressione nel fare sesso all’aperto.

A prescindere dal fatto che le donne siano coinvolte in relazioni di coppia etero o omo, oppure, che vivano emozionanti avventure bisex o di altro tipo, le storie hard che le stesse condividono sui più disparati portali, vanno a creare una vera e propria letteratura erotica dedicata al genere femminile che, in quanto tale, ne catalizza le attenzioni, contribuendo così a far crescere il numero di donne che fruiscono dei contenuti.

Anche i social network, dal canto loro, hanno offerto il loro contributo nell’incrementare notevolmente la diffusione di questi particolari contenuti, permettendo così a tante donne di poter soddisfare il desiderio di leggere racconti erotici che ritengano veramente degni di nota per le proprie preferenze, anziché fruire delle solite storie hard connotate palesemente dall’impronta redazionale maschile.

Così dando uno sguardo alle statistiche svolte da portali del settore, è emerso che circa 8 donne su 10 fruiscano in modo più o meno regolare di letteratura erotica, con una percentuale di genere che arriva a sfiorare il 45 percento, vale a dire, quasi la metà degli utenti che navigano sul web alla ricerca di queste storie coinvolgenti, è rappresentata da donne, un numero che non si può evidentemente più ignorare.

A fronte di questi numeri consistenti, quindi, verrebbe spontaneo poi domandarsi quanti portali presentino veramente dei contenuti pensati per il genere femminile: e da questo punto di vista, è emerso che meno della metà dei siti che raccolgono storie di sesso, hanno all’interno della loro raccolta più di un terzo di storie scritte (dichiaratamente) da donne, sebbene esistano in tal senso delle interessanti eccezioni.

I racconti di sesso più amati dalle donne, poi, secondo diverse statistiche pubblicate da portali del sesso sono quelli che riguardano le performance erotiche vissute all’aperto, oppure in luoghi insoliti, aspetto questo che sottolinea ancora una volta – qualora ce ne fosse bisogno – che per le rappresentanti del gentil sesso, una componente importante dell’erotismo ha una spiccata connotazione psicologica.

Oltre a questi, è emerso che pure una parte importante di donne ha una preferenza particolare per i racconti erotici che narrano di avventure con sconosciuti, un vero e proprio tabù per il mondo femminile: forse perché, almeno nella lettura di una storia, c’è davvero tanto bisogno di evasione dalla quotidianità per tante donzelle.

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